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Stefania Aphel Barzini

SEMINARI ONLINE

Tavola Migrante

Racconti di donne, cibo e cultura

Nel corso dell’evento la donna migrante in questione farà un piatto della sua tradizione culinaria da lei scelto. Il piatto deve essere non solo rappresentativo del paese di provenienza ma anche della sua storia personale, vuoi perchè un piatto tradizionale della sua famiglia, vuoi perchè era consumato in momenti particolari della vita famigliare, vuoi perchè il piatto che più consumavano a casa, vuoi perchè occupa un posto particolare nella sua storia personale. Mentre cucinerà insieme racconteremo la sua storia, da dove viene, come è arrivata qui, ecc. insomma l’incontro sarà una sorta di story telling usando il cibo come mezzo non solo per raccontare la propria storia ma anche per conoscersi e imparare a integrarsi, sia da parte di noi italiani che dalle donne migranti. Gli ospiti italiani potranno intervenire quando vogliono raccontando le loro esperienze e le loro storie di integrazione e incontro di altre culture in cucina e a tavola. Alla fine dell’evento consumeremo simbolicamente insieme il piatto cucinato. Ogni evento si aprirà con un mio breve racconto su un piatto della nostra cucina universalmente considerato “italianissimo” e che invece racconta una storia di ibridazioni, migrazioni e contaminazioni.

DATA: 11 dicembre 2020
ORE: 16:30 – 18:30

Il profumo del mare e il sapore della manioca

La Costa d’Avorio, la Repubblica Democratica del Congo e le storie di tradizione e contaminazioni culturali in cucina da madre in figlia

A cura di Stefania Aphel Barzini
Con la partecipazione di Clarisse Bithum. Sano Kadiatou e Orietta Bigonzi

Lo story telling intorno a una tavola tra cibi della tradizione diviene motivo per parlare di storie di cultura e migrazione dando voce alle donne, che ci raccontano di storie familiari e di emancipazione femminile legate al loro Paese di origine.

Clarisse Bithum è una giovane donna di 31 anni. E’ nata a Kisangani, nella Repubblica Democratica del Congo dove, dopo gli studi umanistici al liceo, si è laureata in gestione dello sviluppo e ha lavorato presso la BIAC (Banque International pour l’Afrique au Congo). Si è poi trasferita in Burundi e ha vissuto in vari Paesi africani tra cui Rwanda, Uganda, Benin e Togo. Nell’agosto 2015 si è sposata con un italiano che lavorava in RD Congo ma quando è arrivata in Italia, si è ritrovata senza il riconoscimento dei titoli di studio. Tuttavia, ha caparbiamente deciso di non arrendersi e ha frequentato nuovamente la scuola ripartendo dalla terza media e conseguendo nel 2020 la maturità in enogastronomia e ospitalità alberghiera

Oggi Clarisse si occupa di mediazione culturale attraverso la cucina e ha ideato il progetto In-Fusion nato dalla sua esperienza di vita reale, che l’ha portata, da una parte, ad avere a cuore le dinamiche legate agli aspetti della mediazione culturale e, dall’altra, ad avere strumenti e conoscenze da spendere nell’ambito dell’enogastronomia.

Ricette del cuore: Il Pondù, un piatto tipico del Congo, a base di foglie di manioca, aglio, cipolla e altre verdure che si mangia accompagnato con il riso in occasione delle feste. “E’ il piatto che mi faceva sempre mia madre la domenica o quando aveva tempo”, racconta lei.

Ingredienti preferiti: Platano, una banana africana che si usa molto nella sua cucina di origine.

Sano Kanadou è una giovane donna di 22 anni della Costa d’Avorio ed è arrivata in Italia due anni fa, dopo un viaggio avventuroso che l’ha portata ad attraversare l’Africa, dal Mali alla Libia.

Ha poi attraversato il Mediterraneo su un barcone alla volta di Lampedusa, arrivando poi a Roma. In Costa d’Avorio Sano faceva la sarta, ma arrivata in Italia ha sviluppato una passione per la cucina e quando le è stato proposto di fare uno stage nelle cucine di Ristò L’Una e L’altra, il ristorante della Casa Internazionale delle Donne a Roma, ha risposto entusiasta.

Oggi Sano lavora felicemente lì, sia in cucina che in sala.

Ricette del cuore: Thiep Bou Diene, uno stufato a base di pesce, verdure e spezie accompagnato da riso basmati.

Ingredienti preferiti: Il pesce, cucinato in tutti i modi, che la fa sentire a casa e che le ricorda sua madre che lo cucinava spesso.

Orietta Bigonzi , il cui nome d’arte è Lady chef Oria, è nata a Roma ed è un’esperta tecnica di qualità nel settore della ristorazione e in quello alberghiero. Ha vissuto a lungo in Tunisia dove si è occupata di riqualificazione di attività alberghiere. Tornata a Roma ha fondato la Cooperativa Sociale Stella Filante, di cui è presidente e il cui obiettivo è, per dirlo con le sue parole quello “di imparare a volare…e di aiutare le donne a introdursi nel mondo del lavoro”.

Oggi gestisce il ristorante Ristrò Luna e l’Altra all’interno della Casa Internazionale delle Donne di Roma e nel quale organizza anche stage con donne migranti per poi inserirle nella sua cucina o avviarle ad altre attività affini.

Ristrò Luna e l’Altra LINK

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